martedì 18 settembre 2012

compagno di avventura


E poi c'è Vincenzo. Ci vuole assolutamente un blog tutto per lui e sicuramente non basterà. L'elenco delle sue fissazioni e paranoie è pressoché infinito, e si può ben immaginare cosa vuol dire portarsele tutte in una barca, tutto sommato piccola rispetto l'universo mondo che vorrebbe almeno in piccola parte attraversare: principi di igiene assoluti, paragonabili alle camere sterili in cui sono costretti a vivere certe sfortunate persone, criteri di alimentazione del tutto personali, tempi di preparazione delle sue e altrui cose proporzionali alla meticolosità della sua indole. Il tutto nella totale incuranza delle esigenze della vita di bordo e dei suoi passeggeri. Praticamente un incubo per qualsiasi skipper. Bisogna dire che con le settimane, e lui è l'unico che se l'è fatte tutte e quattro da Palermo fino a qui, con ammirevole determinazione, Vincenzo ha imparato molte cose, alleviando le conseguenze delle sue fobie sul resto dell'equipaggio. Per esempio che se lui ha bisogno di due ore per preparare una pietanza (si è autonominato cuoco dall'inizio, ma non è mai riuscito a gestire la cambusa in modo ragionevole e accorto- La sua pietanza preferita: la quinoa. Qualcuno non sa cos'è? Beato lui..) ha quasi imparato a cominciare per tempo onde evitare svenimenti e arrembaggi al frigo. Poi con un uso indiscriminato della carta ha aggravato considerevolmente l'impatto ambientale complessivo della compagnia, ma almeno non ha più lasciato a secco l'equipaggio dopo poche ore, lavando e rilavando cibi, posate e utensili. É perfino riuscito, verso la fine della navigazione, a limitare i tempi delle sue preparazioni personali (lenti a contatto, lavaggi vari, montaggio di: giubbotto di salvataggio con luce di emergenza ad attivazione automatica, cintura di sicurezza con moschettone a sganciamento rapido, satellitare più localizzatore di emergenza personale, cerata, sottocerata, stivali, ecc) e a montare il suo turno di notte dopo solo poche decine di minuti dall'avviso.Ma non è mai riuscito del tutto ad evitare insofferenze (ma anche tante risate e buon umore) generalizzate per via del modo tutto suo, di solito imprevedibile, di fare e gestire qualsiasi cosa, sconfiggendo e smentendo qualsiasi luogo comune o prassi consolidata. Insomma una vera attrazione, una sorpresa continua, un'occasione assoluta per ridiscutere qualsiasi procedura, per non dare mai nulla per scontato, per questionare, conversare dibattere argomenti su argomenti e fare così passare le miglia come se niente fosse.. Una vera star!Vincenzo, senza di te la navigazione non sarebbe CERTAMENTE stata la stessa! Qualcuno è perfino arrivato a dire: grazie di esistere!

venerdì 14 settembre 2012

arrivo a Gran Canaria

13 settembre Arrivo a Gran Canaria Si riparte! Abbiamo speso dei bei giorni di relax e turismo tra Madeira e la vicina Porto Santo, adesso è ora di riprendere il mare, anzi l'oceano. Queste  isole lontane ma a portata di poche ore di aereo, portoghesi dalla loro scoperta ai primi del '400, sono a ben ragione meta turistica da tempo, per il clima temperato la flora rigogliosa quasi tropicale, le magnifiche passeggiate tra le alte montagne boscate a dirute. 
è caratterizzata da coste a strapiombo di grande effetto scenico, Porto Santo dalla lunghissima spiaggia di sabbia dorata finissima della costa sud, con emormi dune, entrambe da formazioni vulcaniche basaltiche rosse nere e variegate. Ma adesso siamo già verso il termine della navigazione di avvicinamento alle Canarie, punto di partenza della Grande Traversata, l'Atlantic Rally for Cruisers, in compagnia di altre 220 e più barche col quale arriveremo ai Caraibi con partenza da Las Palmas il 25 novembre prossimo. Abbiamo già fatto un totale di oltre 1850 miglia, le prime 500 in regata fino a Montecarlo, poi 730 fino a Malaga, e 630 fino a Porto Santo, ci restano queste 250 fino a Las Palmas, dove la barca sosterà per un pò, aspettando l'equipaggio della Traversata di novembre. Queste miglia ci hanno consentito di provare la barca e le varie attrezzature. Impianto elettrico, batterie, strumenti, dissalatore, pilota a vento, vele, e anche io stesso, che mai ero stato in oceano, e mai a navigare senza soste così a lungo. Il bilancio è del tutto positivo, qualche modifica o adeguamento sarà necessario, ma non per il sottoscritto, che come al solito a mare, a vela si sente perfettamente a suo agio. Per questa ultima tratta abbiamo deciso di fare una sosta domani a metà strada alle isole Selvagem, parco marino di isolette deserte anch'esse portoghesi, avendo ottenuto un permesso di sosta per 24 ore. Siamo partiti alle 11, un bel vento al traverso, sui 20 nodi da E sotto costa che si sono stabilizzati a 8-10 una volta al largo, consentendo una navigazione assolutamente rilassata e piacevole sui 7 nodi di media. Domattina saremo già in esplorazione su queste isolette sperdute.. Intanto una notte senza luna, con un plancton da favola ad ogni spinta della nostra carena e miliardi di stelle scintillanti sopra di noi..

esploratori alle isole selvagem

Il faro preannuncia la terra. Più tardi, all'alba, accostiamo con grande cautela a quest'isola sperduta tra Madeira e le Canarie poco più grande di uno scoglio, parco marino portoghese. Neanche di questo mare abbiamo cartografia GPS di dettaglio e quindi procediamo all'antica, facendo il punto nave ogni 10 minuti, riportandoli sulla carta e tracciando la rotta esatta tra le tante secche e scogli che coronano l'isola. Un pò di sana tensione e arriviamo con grande soddisfazione: una unica baia ridossata dalle onde che perennemente frangono tutto intorno, una casetta per i guardaparco, rocce vulcaniche e pochissimi arbusti, giustificano perfettamente il nome di Selvagem. Via radio abbiamo contattato le guardie, anzi l'unica guardia dell'isola, che ci aspettava e ci da il benvenuto. Ancoriamo al centro della baia e scendiamo a nuoto, la macchina fotografica ne
lla sacca impermeabile. Sotto di noi scorgiamo barracuda, cernie e tanti altri pesci di sovente altrove rari. Carlos Santos è un uomo gentile e simpatico, ci offre da bere, ci mostra i tabelloni con le specie caratteristiche: un uccello marino di cui si contano 30.000 esemplari che poi migrano in Brasile e tornano dopo 7 anni dalla nascita per nidificare nello stesso nido dove sono nati, una lucertola notturna e varie altre specie endemiche animali e vegetali. Unico altro umano un ricercatore spagnolo che sta preparando la sua tesi di dottorato. Ci incamminiamo su bei sentieri, incontriamo subito i tanti piccoli nei nidi, uno quasi per ogni buco nel terreno, panorami sulle scogliere, gli arbusti da clima arido e natura allo stato primordiale, ovviamente senza altra anima viva. Ci sentiamo nuovamente piccoli esploratori in terre remote, ed in effetti lo siamo, unica barca in vista nella zona. Una bella sosta nella natura col sapore della scoperta e dell'avventura. Nel pomeriggio ripartiamo, sazi di viste e scoperte da naturalisti, verso la fine del nostro viaggio di avvicinamento: Las Palmas di Gran Canaria, altre 125 miglia, purtroppo a motore, dato il poco vento da poppa.

lunedì 10 settembre 2012

Un'immersione indimenticabile a Porto Santo

Il Diving Porto Santo Sub è molto ben organizzato, con nuovi locali ed ampie docce all' interno della marina accanto agli uffici del parco. Si esce al mattino attorno alle 9.30, briefing a terra ed attrezzatura da visionare e caricare verso le 9. Un gommone è all' ormeggio a pochi metri in banchina, l' attrezzatura si carica tutta su di un comodo van.
peso addosso, ci si avvia e si parte verso la baia per esplorare il relitto piu famoso del Portogallo. Il diving lavora tutto l' anno, grazie ad un clima invidiabile, la temperatura dell' acqua varia dai 22 ai 16 gradi dei mesi invernali. A Porto Santo le immersioni sono parecchie, tra rocce, pareti e sabbia, una decina attorno all' isola alta,altre sei nella baia ed altre due sul versante opposto del parco, lungo i costoni dell' isola bassa. La nave cargo Madeirense, lunga 70 metri, giace a 35 metri sulla sabbia. Due cime sono ls guida per i sub che possono sostare spostarsi in tutta sicurezza sena entrare tra le lamiere tra i 23 ed i 28 metri. La visibilità è sempre perfetta, si scende lungo la cima in due gruppi. Chi segue Joana assiste alle coccole tutte dedicate alla sua cernia, così lei la chiama, una fross abestia mansueta di oltre trenta chili stanziale sul relitto. Sembra davvero aspettarla e quasi gradire la presenza umana! Ma presto, tra gli spazi di lamiera ricoperti da vegetazione fanno capolino altre cernie maculate, almeno treo o quattro, insieme a grossi branchi di carangidi e barracuda. Dopo circa 20 minuti di puro divertimento è tempo di risalire, per sostare tra le bolle dei compagni per i classici 5 minuti di sicurezza. Ma la magia delle grandi cernie brune amiche dell' uomo rimane dentro per giorni. Di pomeriggio ancora un tuffo sulle scogliere colorate di Porto Santo per ammirare pesci pappagallo, pietra, grossi granchi ormai rari in mediterraneo, e perfino mante. Su richiesta Josè organizza passeggiate e giri dell' isola di un' intera giornata per piccoli gruppi, gli hotel consigliati sono il Torre Praia o l' hotel Luamar, di tipo familiare.

venerdì 7 settembre 2012

Arrivo a porto santo e a Madeira.

<<Verso le 3 del mattino avvistiamo il faro, solita emozione dei naviganti. Alle 7 siamo sotto l'isoletta di sud-est, bassa e picco, di lava nera e rossa. A motore entriamo nel porticciolo silenzioso e ci ormeggiamo tra poche altre barche di navigatori più o meno avventurosi. >> Quattro giorni facili, grande velocità, 630 miglia in meno di 4 giorni, lo Stretto di Gibilterra attraversato sotto spi al tramonto, non si poteva desiderare meglio. 
Una sola notte con 30-35 nodi ci ha regalato delle belle planate e delle immagini video stupende, all'alba controsole.

mercoledì 5 settembre 2012

Prime conoscenza oceaniche

La navigazione procede veloce e senza alcun problema, con vento da N 13-18 nodi al traverso largo. Ne abbiamo approfittato per provare il pilota a vento, aggeggio ormai quasi sconosciuto ai più. Avendo nella mia vita perduto due timoni in navigazione, incluso quello di Bulbo Matto, per gravi difetti di costruzione (peraltro pericolosamente e criminosamente diffusi) il timone che abbiamo sotto è stato riprogettato e costruito interamente in carbonio. Non voglio comunque correre più rischi simili e ho attrezzato la barca con uno di questi aggeggi, dotato di pala autonoma che può anche supplire da pala principale il caso di emergenza, e che ha rispetto il pilota elettronico il vantaggio di non consumare energia. La giornata trascorre così tranquilla e senza cambiare assetto, nè rotta, 250º verso Madeira. Due tonnetti integrano la dieta odierna.

martedì 4 settembre 2012

Un Atlantico gentile

Il mattino continua il vento sostenuto da E-NE e la nostra serena navigazione. Solo verso pranzo tutto si va attenuando e ci consente di mettere spi con brezza oramai da 12-15 nodi, sempre a favore. Un sogno di veleggiata.. Ognuno alle sue occupazioni, secondo i turni, chi legge, chi dorme, chi chiacchera, la barca sotto spi a 6-7 nodi, col pilota automatico. Che pacchia! Lo teniamo su fino a notte fonda, poi il vento rinforza e gira a N, per cui lo ammainiamo e proseguiamo con il genova. Con la calza di cui è dotato la manovra è alla portata anche di due sole persone, a condizione che si agisca prontamente in caso di rinforzo, e di tre persone con vento già forte come è stato il caso sotto Tarifa. La luce limpida della luna agevola il tutto.

lunedì 3 settembre 2012

Bulbo matto oltre Gibilterra

Partiamo da Malaga di buon mattino col nuovo gruppo, ed il pieno di cambusa acqua e gasolio. Abbiamo 60 miglia davanti per Gibilterra e poi altre 560 per Porto Santo, isoletta minore di Madeira e a NE di questa, che ci dicono molto piacevole da vedere e visitare. Il piano è quello di approfittare dell'alta marea a Gibilterra, prevista per le 17:40, per passare lo Stretto passando sotto la Rocca due ore dopo, evitando così la massima corrente contraria, tipicamente da O. Anche la previsione meteo è favorevole, con vento moderato da E. Se sarà così andiamo dritti in oceano senza fare soste. La navigazione ci dà vento da gennaker 12 nodi, perfino una corrente favorevole da 2 nodi. Arriviamo in perfetto orario sotto la Rocca, deludentemente piccola,  in mezzo al prevedibile traffico di navi e traghetti di tutti i tipi, sotto spi a 7 nodi con una birra in mano! Meglio di così!

Poco dopo, verso la costa spagnola di Tarifa, nota per regalare in media 300 giorni l'anno con 30 nodi di vento ai surfisti di tutto il mondo, il vento però comincia a rinforzare. Caliamo spi, una mano, due, ci troviamo a filare con 30-35 nodi nella notte e 13-13 nodi e mezzo di planate tra onde che crescono e diventano decisamente oceaniche, anche se mai pericolose.

Gibilterra passaggio fortunato

3 settembre  Partiamo da Malaga di buon mattino col nuovo gruppo, ed il pieno di cambusa acqua e gasolio. Abbiamo 60 miglia davanti per Gibilterra e poi altre 560 per Porto Santo, isoletta minore di Madeira e a NE di questa, che ci dicono molto piacevole da vedere e visitare. Il piano è quello di approfittare dell'alta marea a Gibilterra, prevista per le 17:40, per passare lo Stretto evitando le ore di massima corrente contraria. E poi anche la previsione meteo è favorevole, con vento moderato da E. Se sarà così andiamo dritti in oceano senza fare soste. La navigazione é assolutamente piacevole, come sempre del resto da quando siamo partiti da Palermo. Vento da gennaker 12 nodi, perfino una corrente favorevole da 2 nodi. Arriviamo in perfetto orario sotto la Rocca, deludentemente piccola, forse la metà del Monte Pellegrino di casa nostra,  in mezzo al prevedibile traffico di navi e traghetti di tutti i tipi. I testi raccomandano di lasciare Gibilterra 2 ore dopo l'alta marea, cioè verso le 19:30, e noi siamo proprio li, col sole del tramonto negli occhi, in mezzo a quel via vai incredibile, sotto spi a 7 nodi con una birra in mano! Meglio di così! In quel mentre abbocca perfino un tonnetto da 3 kg, perfetto marinato per l'aperitivo e domani per pranzo! Poco dopo, verso la costa spagnola di Tarifa, nota per regalare in media 300 giorni l'anno con 30 nodi di vento ai surfisti di tutto il mondo, il vento però comincia a rinforzare. Caliamo spi, una mano, due, ci troviamo a filare a 8-10 nodi con le ultima luci del giorno verso l'oceano con la luna che sorge tra un tanker e una porta container da 4000 pezzi. Un passaggio fortunato, un battesimo dell'atlantico di tutto rispetto, con 30-35 nodi nella notte e 13-13 nodi e mezzo di planate tra onde che crescono e diventano decisamente oceaniche, anche se mai pericolose. Nel riflesso della luna, con un cielo scintillante, uno spettacolo grandioso.

domenica 2 settembre 2012

Venti da est per passare Gibilterra

L'equipaggio della seconda tratta di Bulbo Matto verso i Caraibi è arrivata in perfetto orario. Oggi è domenica, ancora riposo, preparativi e turismo. Scopriamo altri pezzi di questa città bella, tranquilla e ben organizzata. Il castello, il bel centro vivibilissimo di locali e stradine interessanti. Il meteo per domani è assolutamente favorevole: venti da est, quindi a favore, moderati, temperatura ottimale, sole. L'attesa é grande. Domani cambusa e via verso le Colonne, il traffico, l'oceano. Siamo pronti e determinati, sicuri dei nostri mezzi, anche se l'incognita persiste: che vele metteremo? Niente randa? Gennaker e fiocco tangonato, oppure spi pesante e fiocco sottovento? Il entrambi i casi le vele "colorate" sono attrezzate con calza per ammainate rapide in caso di groppi, e naturalmente il fiocco é rollabile. Ma solo le onde la vera incognita: potrebbero fare diventare qualsiasi manovra problematica. Vedremo domani..

sabato 1 settembre 2012

Preparazione psicologica

Malaga è una città portuale che mi sembra allegra e ordinata. C'è un bel lungo porto nuovo di palme, ristoranti, negozi, musica piacevole e bella architettura. Abbiamo preferito cercare ormeggio in città, anche se il porto è più adatto alle navi da crociera che alle barche a vela, piuttosto che in un anonimo e luccicante marina nei dintorni, pieni di turisti, disco e Fast food. Mari calmi e non molto motore, ma comunque stancante. Solo l'ultimo giorno, sotto Cabo de Gata, all'ingresso del mare di Alboran, che prende il nome dall'isoletta, praticamente uno scoglio, piazzato proprio nel suo mezzo, si è andato addensando un temporale notturno, lampi fulmini e vento in aumento fino a 30-35 nodi. Per fortuna a favore, cosicché, ridotta progressivamente la vela, ci siamo trovati all'alba a cavalcare qualche bella onda e a planare sulle più alte. Prima a 10-12 nodi, poi una fantastica da 14, baffoni di schiuma a prua e ai fianchi della barca. Ma adesso la pausa ci rigenera, dormiamo tranquilli, grandi pulizie generali, qualche controllo tecnico, ristorante e turismo. E preparazione psicologica alla mia prima traversata oceanica: 600 miglia da Gibilterra a Madeira, più altre 60 da qui allo stretto. Se le condizioni saranno favorevoli, correnti e venti non troppo violenti e contrari. Ma il famoso posto di guardia del Mediterraneo non mi attira molto, ci sono già stato e secondo me è un altro mito costruito daglil inglesi, maestri di conquiste e di marketing.