martedì 29 marzo 2016

Isla Isabela, bird sanctuary

L'odore aspro del guano ci ha investito una buona mezz'ora prima di arrivare, proprio con l'ultima luce dopo il tramonto, nell'unica baia di questo scoglio a 30 miglia dalla costa pacifica del Messico centrale. Ed è un ancoraggio piuttosto adrenalinico, con l'onda oceanico che ci solleva almeno un paio di metri prima di frangersi con un boato terrificante sulla scogliera lì vicino, accanto a noi, non riusciamo a valutare bene quanto vicino. Fortuna che non c'è vento, cosicché non c'è pericolo che l'ancora si metta ad arare e ci costringa a scappare nella notte senza luna. Dormiamo comunque con un occhio solo, la barca sballottata dalle onde, l'allarme programmato sul GPS, gli strumenti accesi pronti a qualunque evenienza, ogni due ore fuori a controllare che tutto sia a posto.. L'indomani già all'alba siamo tutti svegli, ammiriamo in silenzio la grandezza dei marosi nella luce che avanza, la scogliera rossa a picco, le migliaia di uccelli già a pesca, le fregate che rubano le prede alle sule, i pesci che balzano intorno. Un pescatore di passaggio ci offre di sbarcarci evitandoci l'incomodo ed l'incognita di usare il nostro tender, e subito ci mettiamo in cammino nel bosco arido per la nostra piccola esplorazione. Subito tra le fronde decine di nidi di fregate con i pulcini bianchi spelacchiati grossi come polli che ci guardano curiosi. Poi le sule con i nidi a terra, una femmina ha sotto due uova, scappa facendo la parte dell'uccello ferito, poi una coppia lì vicino intenta in un rito nuziale, col maschio che offre ramoscelli alla femmina, ed entrambi che oscillano la testa su e giù, strofinandosi l'un l'altra, a la scogliera che si apre sulla baia dove Bulbo Matto è ancorato, uno spettacolo di voli, versi, richiami, tuffi.. La natura nella sua massima espressione!

martedì 22 marzo 2016

Bulbo Matto nel mar di Cortes...e vai con le balene!

In giro per il Mare di Cortes. Ci siamo! Dopo un mese "on the go" con molte notti in navigazione e molto motore, finalmente un ritmo ed un meteo da vera vacanza, poche miglia, buon vento, mare calmo (finora...), e splendide notti all'ancora, nel silenzio ovunque assoluto. Veleggiamo già da qualche giorno in questo mare chiuso, al riparo dalle onde oceaniche, a stiamo imparando a conoscerlo. In questa stagione, a marzo, prima della torrida estate locale, il clima è del tutto simile al Mediterraneo a maggio, tranquillo, fresca l'aria e fresca l'acqua, ma luce e sole già fortissimi, l'estate è alle porte, brezze continuamente variabili, serate stupende. Questo mare ci ricorda anche i paesaggi e la geologia del mar Rosso, le rocce di ogni colore, la rada vegetazione, il deserto dappertutto attorno. Eppure qui è tutto diverso! A terra i cactus candelari sono monumentali, e le mangrovie sono solo tropicali, ma le perturbazioni in arrivo da nord possono perfino innevare le alte montagne. A mare sono i leoni marini a dare spettacolo, si tuffano dalle rocce dietro al gommone, nuotano con noi, veloci come siluri, mentre le razze si vedono (e si sentono, di notte) saltare a decine, anche doppi salti mortali all'indietro, non si sa se cercando di impressionare una femmina, o dalla felicità di averne già trovata una. Quanto alle famose balene, dopo averne viste alcune a Cabo San Lucas, per giorni nulla più, pensavamo già che la maggior parte, dopo aver partorito i piccoli, fosse ormai i viaggio di ritorno verso mari più freddi, e invece oggi tre in dieci minuti, di quelle enormi, che emozione! È un branco di delfini da almeno 100 esemplari! E poi i pellicani, i cormorani e le sule che pescano tutto intorno, e con quale maestria! Tra veleggiate col sole negli occhi, notti all'ancora in rade una più bella dell'altra, e contemplazione della natura, come sempre non ci si annoia mai in barca, e sicuramente non si rimpiange quasi nulla della vita in città...

venerdì 18 marzo 2016

messico seconda parte

Siamo arrivati ieri al famoso Cabo San Lucas, estrema propaggine sud della Baja California, nostra meta di questa stagione di Bulbo Matto, con un misto di sensazioni ed emozioni. Contenti intanto di essere arrivati, dopo una traversata piuttosto dura da Mazatlan, per vento stretto, onde ripide e freddo, ultima tappa delle 1400 miglia navigate quest'anno dal più profondo sud del Messico. Contenti anche di ritrovare caldo e sole, barca ferma e sonno tranquillo: solo il giorno prima, nel porto di Mazatlan, 40 nodi e pioggia fredda e pungente, nella peggiore, pare, perturbazione di questo inverno. Delusi perché Los Cabos è la quintessenza del peggior turismo americano, pieno di teenagers in spring break, turbe ormonali e alcol inclusi, e decine se non centinaia di barche per la pesca d'altura per ricconi emuli di Hemingway. E poi ovviamente resorts e pacchi, tutti esclusivi e vista mare, escursioni a caro prezzo, tipo barche fondo di vetro, crociere a vela al tramonto, aquascooters e via inquinando. Per fortuna però, e in ciò resta la fama del luogo, il mare è bello e pulito, l'aria limpida e fresca, il sole fortissimo e le baie che andremo a scoprire e godere innumerevoli e sicuramente stupende. Questa costa pacifica del Messico così è: resorts ben noti, come Acapulco e Puerto Vallarta dedicati ad un turismo ormai di massa, si alternano a incantevoli baie quasi deserte e cittadine assolutamente messicane, rustiche e sonnacchiose, dove si mangia pesce freschissimo con meno di 8 euro. Gente ovunque immancabilmente gentile e disponibile, una esperienza di vela anche quest'anno piacevolissima, in compagnia di due ottimi compagni, amici e marinai. Alla prossima!